HO’PONOPONO

Scusa grazie Ti amo

Questo breve excursus si conclude con la descrizione di una singolare tecnica terapeutica utilizzata dai nativi delle isole hawaiane e polinesiane.  Presso queste popolazioni, da millenni, viene adottata una rappresentazione tripartitica della mente umana, non distante da quella ipotizzata da Freud. Grazie alle loro conoscenze e alle competenze tramandate, gli sciamani del luogo, sono in grado di ottenere risultati sorprendenti. Presso l’arcipelago Polinesiano, da tempi non quantificabili, si è sviluppata una filosofia che è culminata nella tradizione Huna, cioè  “il segreto” o “conoscenza nascosta”. Il “segreto” non deve essere inteso come il desiderio di nascondere qualcosa alla conoscenza dei più, ma una conoscenza antica che è stata in qualche modo dimenticata.

L’appellativo è riferito al carattere misterioso delle cose, della vita e alla loro qualità invisibile che spesso le rende difficili da interpretare. I “Kahuna” o “Guardiani del Segreto”, nativi delle isole Hawaii, sono i custodi della tradizione e delle arti segrete di magia della cultura hawaiana. Huna, la dottrina “segreta” dei Kahunas, riflette la profonda comprensione che essi hanno dei meccanismi psicologici e fisici dell’essere umano e dell’energia vitale che connette l’uomo al resto dell’Universo(Duprée).

Essi da sempre hanno compreso che la psiche umana è un sistema tripartitico composto da due "anime" e da uno "spirito guida" o che corrispondono rispettivamente a quelle che oggi sono conosciute come mente conscia, inconscia e superconscia o Ego, Subconscio e Io Superiore (Origgi). È interessante notare che i primi missionari alle Hawaii, arrivarono tra il 1820 e 1860, e pur avendo la possibilità di attingere direttamente alle conoscenze dei Kahunas, fallirono completamente quando si trattò di afferrare l’idea che esiste un subconscio o Sè-inferiore, ben distinto dal Sè-intermedio e dal Sè superiore. Possiamo comprendere la loro difficoltà tenendo presente che a quei tempi, nel mondo occidentale, non era ancora stato scoperto  il subconscio, o parte istintiva, che, una volta scoperto, venne definito come “Es” (Freedom). 

Max Freedom Long fu uno studioso statunitense che si occupò del linguaggio e della cultura degli antichi sciamani hawaiani, dei quali seppe, tramite esperienze  dirette e racconti di studiosi dell’epoca, che possedevano un’incrdibile facilità nel realizzare guarigioni miracolose. Ai suoi tempi, quegli sciamani erano ormai scomparsi, ma Long, con una paziente ricerca, riuscì ugualmente a comprendere il loro linguaggio che per molti anni fu mantenuto segreto. Long scoprì inoltre che questi sciamani attribuivano un grande valore al Sè istintivo, che nel suo libro Long chiama Sè-inferiore (Origgi).

I Kahuna sanno che le menti, conscia ed inconscia, risiedono unitamente nel corpo mantenendo ognuno la propria abilità mentale ed il proprio ruolo nel determinare il comportamento di un individuo. Essi considerano che il subconscio ha il potere della memoria e dei ricordi e che possiede qualità elementari di ragionamento, basate sull’istinto. La mente cosciente, invece, non ha memoria e non ha il potere di ricordarsi di un pensiero, una volta che questo esce dalla sua attenzione, ma ha la prerogativa del ragionamento e della capacità di scelta. Inoltre, la mente conscia possiede in esclusiva il potere di usare la volontà e di ragionare in maniera induttiva, non può essere ipnotizzata, mentre il subconscio reagisce sia all'ipnotismo che alle suggestioni (Duprée).

La filosofia Huna non è una religione , che prevede l’esistenza di una fede, di particolari credenze o di un “oggetto” cosiddetto di culto o che viene gestita da una gerarchia di maestri o sacerdoti, che sono i depositari della cosiddetta “verità” e la insegnano  e di discepoli, che la imparano.  Si tratta piuttosto di una teoria filosofica aperta, senza alcun dogma, ma con l’intento di superare funzionalmente e praticamente gli ostacoli che continuamente si presentano (Flora e Mussini).

Nella cultura Kahuna, l'elemento religioso è ininfluente. Per loro Huna (il segreto) è compatibile con qualunque altra dottrina o religione che possa rivelarsi utile per l’uomo. Non dimentichiamoci che il Sè-inferiore, in condizioni normali, è un amico, non ha nulla da nascondere ed è anche pieno d’amore, perennemente disponibile e attento(Freedom).

 In molte tradizioni antiche era lo sciamano colui che possedeva una profonda conoscenza del funzionamento di tutti i meccanismi psicologici, mentali e di coscienza, che agiscono sulla vita e sulle azioni proprie e altrui. Questa profonda conoscenza era il potere che gli dava l’opportunità di agire con lucidità e consapevolezza all’interno della sua comunità. La parola hawaiana “Ho’Oponopono” si traduce letteralmente in “rivedere, correggere un errore, sistemare, mettere le cose al posto giusto, fare la cosa corretta” o semplicemente “aggiustare le cose”. Gli sciamani hawaiani partivano dal presupposto che, per guarire qualsiasi situazione, innanzitutto bisogna sanare se stessi da qualsiasi cosa possa specchiarsi nella circostanza che stiamo affrontando, perchè appunto la realtà manifesta è lo specchio della nostra interiorità.

Mornah Nalamaku Simeona, figlia di una degli ultimi sciamani,  ha idealizzato e realizzato la modernizzazione di questo antico rituale di purificazion spirituale, riadattando e aggiornando l’antica pratica di Ho’Oponopono, sviluppandola per la vita moderna. Si è così giunti alla trasformazione di “Ho’Oponopono tradizionale” in “Ho’Oponopono dell’identità del Sè”, che presuppone che la pulizia interiore del proprio Sè abbia un profondo impatto, non solo, sulla modificazione di se stessi, ma anche degli altri soggetti coinvolti nelle situazioni, oggetto del nostro ripulire. Ho’Oponopono “moderno” è un processo di profonda pulizia della propria interiorità, che in definitiva è l’unica realtà “reale”, che conduce alla completa libertà di gestire consapevolmente la propria vita. Tale purificazione può essere raggiunta non più avvalendosi dell’aiuto di uno sciamano, ma in modo totalmente autonomo, prendendosi e attribuendosi tutte le responsabilità degli eventi circostanti. Mornah Nalamaku Simeona  volle poi condividere la sua conoscenza con il dott. Ihaleakala Hew Len, che l’ha portata, con l’aiuto determinante del dr. Vitale, alla conoscenza della nostra civiltà occidentale.  Il Dr. Ihaleakala Hew Len fu l’allievo più prolifico di Morrnah Simeona, riguardo la pratica dell’Ho’Oponopono moderno. Prestando la massima attenzione al suo insegnamento e alle sue pratiche, il dr.Hew Len riuscì a semplificare ulteriormente e migliorare il processo di Ho’Oponopono, rendendolo una prassi semplice e facile, utilizzabile individualmente da chiunque (Bailey).

È  grazie a questo psichiatra hawaiano e alle semplificazioni che ha apportato  alla sua tecnica, se la filosofia di Ho’ Oponopono si è diffusa nel mondo. Egli fu la prima persona a documentare e a confermare con prove esplicite le potezialità del processo di Ho’Oponopono. La sua impresa più famosa è stata quella di guarire un intero reparto di criminali malati mentali, detenuti all’Hawaii State Hospital, dove ha lavorato  come psicologo del personale dal 1984 al 1987. Lo ha fatto senza incontrare mai  nessun detenuto di persona e senza una vera e propria seduta tra terapeuta e paziente, ma lavorando esclusivamente su se stesso, ripulendo da se stesso tutte le memorie negative e dolorose che condivideva con i pazienti e che causavano il loro squilibrio. In questo modo, anche la loro mente si è ripulita  ed essi semplicemente hanno smesso di convincersi di essere malati.                                                                                                        

 

 

 

 

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