“Ogni lungo viaggio inizia con un primo passo.”

— Laozi

Il Metodo EFT

Può sembrare strano, ma 3000 anni fa in Cina i medici avevano delle conoscenze relative al corpo umano a dir poco prodigiose. Sapevano che il nostro corpo è attraversato da dei filamenti di dimensioni ridottissime chiamati meridiani, lungo i quali scorre la nostra energia vitale. I medici orientali erano a conoscenza del fatto che le nostre condizioni di salute dipendono dal nostro equilibrio energetico. Nella professione del loro esercizio, il loro intento era ed è quello di ricreare questo equilibrio una volta una volta che viene perduto e/o compromesso.

La medicina orientale quando, nella seconda metà del XX secolo, si affacciò, sopratutto attraverso la pratica dell’agopuntura, e dello shiatsu nella nostra società venne accolta con molta avversità. Fortunatamente, dopo numerevoli sforzi da parte degli agopuntori, queste resistenze con il passare degli anni sono andate via via dileguandosi. Siamo molto più simili e vicini di quanto pensiamo o di quanto vogliono farci pensare. Le menti più illuminate già da tempo hanno compreso come sia di importanza vitale superare la contrapposizione, presente unicamente nel nostro immaginario e utilizzare entrambe le conoscenze per migliorarsi e ottimizzare i risultati. La diversità percepita tra le due culture, spesso ereditata dalle diverse religioni e da esse alimentata, appartiene forse più alla volontà di mantenere questo iato, piuttosto che superarlo. Ippocrate, ad esempio, proponeva una visione psicosomatica della malattia: nella sua medicina umorale attribuiva l’insorgenza della malattia ad uno squilibrio tra gli umori del corpo.

Anche la medicina pitagorica ricercava le analogie tra l’uomo e l’universo, tra microcosmo e macrocosmo, e concettualizzava la malattia come una rottura dell’equilibrio dell’organismo legata alla “perduta armonia” tra queste due forze. In base a quest’ottica, la cura non poteva limitarsi alla sola scomparsa dei sintomi, che tra l’altro erano interpretati come segnali utili per capire compiutamente il problema, ma doveva tentare di recuperare il rapporto tra microcosmo e macrocosmo al fine di ricostruire l’armonia perduta, ritenuta la vera fonte di saluteQuesto principio millenario sembra aver dettato la linea alla massima autorità mondiale in fatto di salute. Il concetto di salute formulato nel 1948 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è ancora oggi alla base della definizione ufficiale del termine "salute".

La credenza secondo la quale il nostro corpo e la nostra mente siano due entità distinte e separate è il pesante strascico di un retaggio culturale. Oggigiorno le scienze come la fisica quantistica e la neurologia oltre agli approcci più diversi, come la metamedicina e le tecniche bio-energetiche, sostengono che è illogico e innaturale considerare l’uno dimenticando l’altro. Ogni organo non è a sè stante, ma “interdipendente”, per cui ogni sua funzione va ad influenzare le funzioni di un altro. Se una cellula sta male, tutte le cellule intorno soffrono.

La mente e il corpo appartenenti apparentemente a due sistemi distinti, sono interconnessi molto di più di quanto si possa immaginare. Pensare che il nostro corpo e la nostra mente siano due entità distinte e separate è un retaggio culturale che appartiene al passato. Oggigiorno le scienze come la fisica quantistica e gli approcci più diversi, dalla meta medicina alla biologia, sostengono che è illogico e innaturale considerare l’uno dimenticando l’altro. Se una cellula sta male, tutte le cellule intorno stanno male.

Definizione che paradossalmente non si allontana dal pensiero della medicina estremo-orientale per la quale l’uomo è una entità indivisibile e indissociabile in sé e nel suo mezzo, e con esso forma circuiti energetici aperti. La mente e il corpo appartenenti apparentemente a due sistemi distinti, sono interconnessi molto di più di quanto si possa immaginare. Ogni organo non è a sè stante, ma “interdipendente”, per cui ogni sua funzione va ad influenzare le funzioni di un altro. Essi comunicano in continuazione attraverso le emozioni, i ricordi, il dolore.

Purtroppo è ancora radicato in noi il paradigma culturalmente appreso che ci fa considerare un dolore come un disturbo di pertinenza esclusivamente del nostro fisico, grazie al quale siamo abituati a porvi rimedio agendo e concentrandoci esclusivamente sulla zona interessata. Ma già Ippocrate ricordava che: “Se sei malato, scopri prima di tutto che cosa hai fatto per diventarlo”.

Anche la Psicosomatica, la disciplina che per antonomasia studia i legami che intercorrono tra psiche e soma, cioè tra i fattori psicologici e quelli organici nell’origine e/o nel mantenimento di stati di alterazione dell’organismo o di malattie vere e proprie, considera l’individuo nella sua inscindibile globalità corporea e psichica. Quello che viviamo come una dissonanza fisica che siamo soliti chiamare dolore, malattia, tumefazione, è solamente l’effetto di una o più cause che l’abbiano determinate, come la paura, la vergogna, la delusione, la frustrazione e molto spesso la rabbia. Spesso non conosciamo la causa di un fastidio fisico che ci portiamo dietro, spesso da anni, con il quale abbiamo imparato a convivere, rassegnandoci che niente può essere fatto. Diventare consapevoli di queste nostre mancanze, di queste noste arrendevolezze è un passo fondamentale che il nostro benessere ci chiede. Il nostro corpo e la nostra mete parlano tra loro e comunicano i loro disagi e quelle che sono le manifestazioni di disequilibrio del corpo stesso. Dobbiamo imparare a porci le domande giuste per indviduare la probabile causa del nostro disturbo o malattia e modificare il nostro approccio nei confronti della relazione psiche-soma. Come diceva Albert Einstein: 

“Non possiamo risolvere i problemi con lo stesso tipo di pensiero che abbiamo usato quando li abbiamo creati”.

Non è semplice spiegare cosa sia l'EFT per chi è completamente digiuno di medicina orientale e quali siano i molteplici vantaggi che comporta adottare questa tecnica. La sua comparsa sul palcoscenico accademico è piuttosto recente e come tutte le novità crea un po' di perplessità tra il pubblico e soprattutto tra gli addetti ai lavori. Credo che meglio di qualsiasi spiegazione valga il detto “toccare con mano”.

Lo stile e il procedimento, molto poco ortodossi, alimentano sicuramente lo scettismo, contribuendo a gettare discredito da parte di coloro restii ad accettare nuove, per noi, realtà. Inizialmente è quasi impossibile non essere sospettosi, tuttavia i risultati sorprendentemente facili da ottenere depongono a favore del metodo e confutano qualsiasi diffidenza si nutra su questo nuovo modo di fare terapia. Tapping che tradotto significa letteralmente picchiettare, tamburellare, identifica l’attività che svolgiamo con i polpastrelli delle dita su alcune aree specifiche corrispondenti ai punti di partenza dei diversi meridiani. Questa pratica utilizzata, insieme a un operatore esperto, per pochi minuti è in grado di risolvere i disturbi più diversi. Dall’emicrania al raffredore, dal mal di pancia a una infiammazione, per quanto riguarda lievi acciacchi fisici e/o fisiologici. Il tapping può essere anche utilizzato come strategia terapeutica per altre finalità come smettere di fumare o interrompere altre dipendenze oppure per affrontare problematiche ben più serie come la rabbia, la depressione, lo stress, l’ansia o specifiche fobie. Il principio che sottostà a questa tecnica si fonda sull’idea che ciascuno di noi possiede un equilibrio energetico il quale per le più diverse cause spesso viene compromesso e destabilizzato. Questo squilibrio energetico causa problemi di ordine sia fisico che emotivo.

Tapping che letteralmente significa picchiettare, tamburellare è in realtà l’attività di digitopressione o puntopressione che viene esercitata durante i massaggi shiatsu seguendo le linee percorse dai meridiani.

EFT funziona eseguendo un riequilibrio delle energie, interconnesse, di corpo, mente ed emozioni tramite la stimolazione di alcuni punti dei meridiani energetici, con un concetto simile all’agopuntura o allo shiatsu. Risolto tale squilibrio il disturbo non ha più ragion d’essere e in effetti, più o meno velocemente, esso svanisce.

Ma che cosa significa EFT?

EFT: sta per “Emotional Freedom Techniques”. EFT (in italiano “Tecnica per la Libertà Emotiva” e conosciuta anche con il termine di Tapping) è una tecnica di miglioramento personale sviluppata negli anni ’90 dall’ingegnere statunitense Gary Craig come semplificazione del metodo TFT (Thought Field Therapy – Terapia del campo del pensiero) di Roger Callahan, famoso psicoterapeuta statunitense.

Ed è una semplicissima tecnica di auto-aiuto senza controindicazioni e totalmente indolore che unisce in sé, in rapporto sinergico, due diverse forme di scienza della guarigione: l’agopuntura, molto antica e parte della Medicina Tradizionale Cinese e la medicina della mente e del corpo (Mind Body Medicine), scoperta di recente e spesso identificata come Psicologia Energetica.

Conosciamo la costituzione della mente e la sua suddivisione in tre componenti: il Super-io, l’Io, e l’Es.

L’assunto, che sta alla base di tutto, è che qualsiasi problema fisico ed emotivo è dovuto a uno squilibrio nel sistema energetico del corpo: risolto tale squilibrio il disturbo non ha più ragion d’essere e in effetti, più o meno velocemente, esso svanisce. EFT funziona eseguendo un riequilibrio delle energie, interconnesse, di corpo, mente ed emozioni tramite la stimolazione di alcuni punti dei meridiani energetici, con un concetto simile all’agopuntura o allo shiatsu. Tapping che letteralmente significa picchiettare, tamburellare è in realtà l’attività di digitopressione o puntopressione che viene esercitata durante i massaggi shiatsu seguendo le linee percorse dai meridiani.

Questi conduttori energetici, che attraversano il corpo umano simmetricamente, mettono in contatto gli organi principali, cuore, stomaco, polmoni, fegato, etc., con la testa e gli arti, giocando un importante ruolo nella fisiologia e nella patologia. Queste conoscenze della medicina orientale, in una meravigliosa sintesi culturale vengono integrate e completate dalle conoscenze occidentali relative alla mente umana.

E propria questa ultima istanza, dove risiede il nostro inconscio, è quella dove andiamo ad esercitare l’attività terapeutica verbale vera e propria. La nostra parte “irrazionale”, lavora in modo molto semplice, non contradditorio, a-temporale, i sogni ne sono una evidente prova, accumulando tutte le nostre memorie, anche e soprattutto quelle sgradite, lavorando continuamente e rendendosi poi responsabile della maggior parte delle nostre scelte.

Ed è proprio sulla parte sub-cosciente che l’operatore EFT va ad agire con brevi ed efficaci interventi verbali mirati. L’azione sinergica di queste due procedure confluisce in un veloce miglioramento o guarigione del problema presente.